domenica 30 dicembre 2007

Capitolo 11 - Il film del mese: "Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti"

Inauguro oggi una nuova rubrica, quella del film del mese. A dispetto del nome, ma in linea coi principi del blog, questa rubrica non avrà affatto una cadenza regolare.

Quest’oggi parlerò di Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti (uscito in Italia nell’estate del 2006 e passato ingiustamente sotto silenzio), che ho visto su consiglio dell’eminente Linus di Radio Deejay.
Si tratta di un film d’animazione in 3D, prodotto da Blue Yonder Films e Kanbar Entertainment. La qualità dell’animazione è lontana da quella dei colossi Dreamworks e Pixar, ma il risultato è comunque dignitoso.
La storia comincia come tutti si aspettano: la piccola Cappuccetto Rosso va a far visita alla nonna, e al suo posto trova il lupo. Ma l’arrivo della polizia e l’apertura di un’indagine stile CSI porteranno alla conclusione che nulla è come sembra.
Un’opera che prende in giro il mondo delle favole, e che cita spesso e volentieri film come Matrix, Mission: Impossible, xXx; perfino i film “cugini” sono oggetto di parodia: c’è infatti uno scoiattolo che ricorda molto Scrat de L’era glaciale. La differenza è che questo è molto più schizzato!
Una nota sul doppiaggio: la versione originale, com’è consuetudine con questi film, vede attori del calibro di Anne Hathaway, Glenn Close, Jim Belushi, Andy Dick, Xzibit. Nella versione italiana, invece di puntare sulle celebrità, ci si è affidati a doppiatori professionisti. Una scelta felice: i vari Perla Liberatori (Cappuccetto Rosso), Francesco Pannofino (Capo Grizzly) e Nanni Baldini (bravissimo nella parte di Scattino, lo scoiattolo schizzato) danno un valore aggiunto al film.
In conclusione: un film che vale la pena di recuperare, lo consiglio. Voto: 7,5.


ps. Le possibilità che tu stia leggendo queste righe sono pari a quelle che ho io di diventare il primo presidente nero degli Stati Uniti; in ogni caso, Sara, buon compleanno. Avrei voluto un destino diverso per noi, credimi.
pps. Per domani invece buon capodanno a tutti!

giovedì 27 dicembre 2007

Capitolo 10 - Sì, torno a parlare di sport, ma solo per questa volta

Due brevissime note riguardo la partita di natale tra Lakers e Phoenix, di cui purtroppo sono riuscito a vedere solo l’ultimo quarto.

1. La testa di Jordan Farmar mi ricorda tanto la Coppa dei Campioni, non fosse altro perché quest’ultima è soprannominata “la coppa con le orecchie”.


2. Kobe Bryant è recentemente diventato il più giovane giocatore NBA della storia a realizzare 20mila punti in carriera (battendo gente come Michael Jordan e Wilt Chamberlain).
Ora, sentire quest’uomo rivolgersi in italiano («Attenzione!») al compagno Sasha Vujacic, play transitato a Udine, è proprio una bella sensazione...

lunedì 24 dicembre 2007

Capitolo 09 - Oh! Oh! Oh!

Buon Natale!
E per dirla alla Matt Stone & Trey Parker: Howdy-ho, all you South Parketeers!!
Per festeggiare, vi propongo alcune delle canzoni del celebre "Mr Hankey Christmas Classics". Non dimenticate di votare la vostra canzone preferita, il sondaggio è aperto!







Capitolo 08 - Misteri onanistici

Galliani: «Dida non si tocca».

E allora come ha fatto a diventare cieco?!?

sabato 22 dicembre 2007

Capitolo 07 - Jamie Lynn Spears è incinta. WTF?!

Ho pensato fosse giusto alleggerire un po’ questo blog, sia come temi che come lunghezza dei post. Per cui mi butto sul gossip! (per la lunghezza invece non garantisco)
Dunque, come molti di voi sapranno già, in quanto informatissimi su questo tipo di notizie, Jamie Lynn Spears è incinta. Il problema è che la sorellina della più famosa Britney, protagonista del celebre (?) telefilm Zoey 101, ha appena 16 anni.

Sul, serio, cos’ha questa famiglia che non va??

Il padre è un 19enne che non pare troppo entusiasta della news. Lo si evince da due indizi: il primo è che, secondo alcuni, tra i due ragazzi (sparatemi se trovate la parola “fidanzatini”) sarebbe già tutto finito; il secondo è che, essendo lei una minore e lui di tre anni più grande, secondo le leggi della Louisiana rischia pure il carcere.

La cosa più bella è che i due si sono conosciuti in chiesa. Sì, certo, in chiesa...

Invece di disperarsi, come prima cosa la piccola Jamie Lynn ha venduto la notizia a un settimanale per un milione di dollari. Lì ha confermato che terrà il bambino e che spera di diventare una brava mamma. Il mondo si augura perlomeno migliore della sorella...

Riassumiamo infatti le puntate precedenti: Britney Spears nasce come teenager molto hot, ma a un certo punto sesso, droga e un teen-pop un po’ scadente la portano sulla strada della perdizione. Al punto che la Britney, alla tenera età di 26 anni, ha due matrimoni falliti alle spalle, due figli che non vede più perché la Corte li ha affidati al padre (il ballerino/aspirante attore/drogato Kevin Federline, e questo già la dice lunga), e una carriera buttata nel cesso. E ora vuole pure adottare due bambini cinesi e sposare il suo assistente. E tra tutte le tue pazzie, cara Britney, non hai ancora fatto vedere le tette. Insomma, se devi fare una cosa falla bene!!

Probabilmente la Britney, che ha reagito alla notizia della sorellina con un «Perché sono sempre l’ultima a sapere le cose?», ha solo bisogno di essere lasciata in pace. Ecco perché chiudo, in un omaggio al mio amico Jul (sì, solo per questo ho fatto il post, che credevate?), con il buon vecchio Chris Crocker.
E auguri di Natale alla famiglia allargata Spears.

giovedì 20 dicembre 2007

Capitolo 06 - L’incontro col venditore di fuffa

Dunque sì, sono stato a cena con Luciano Moggi, e poi alla presentazione del suo libro “Un calcio nel cuore” (titolo che lui giustifica con un «è quello che è capitato a me», dimenticandosi forse di aver cambiato l’ultima parola per non andare incontro alla censura). Per voi ecco ora un dettagliato racconto della serata.

Tralasciamo il fatto che per tutta la giornata in testa avevo solo queste rime: «Grande Luciano Moggi, dacci tanti orologgi agli albitri internazionali, sinnò co’ cazz’ che vinciamo i mondiali».
Mi viene detto «alle 19 davanti al municipio», e come al solito alle 18.33 io sono lì. Aspetto, aspetto, e alle 19.05, ancora lì da solo, penso che queste cose capitano sempre a me. Vengo poi a sapere da un collega che ci si trova al ristorante. Qui incontro una ventina di colleghi, e forse per la prima volta mi sento un vero giornalista. Oltretutto noto con un pizzico di orgoglio che sono nettamente il più giovane. Infatti sono tutti almeno sopra la trentina, tranne quel ragazzo del Corriere del Veneto che riconosco, perché in quanto ex studente è venuto a lezione all’università, un anno fa, a parlare degli stage. Sì, quello che “si faceva la Bianca”, o qualcosa del genere... Lo saluto ricordandogli tale evento, e lui mi chiede: «Sei in stage al Gazzettino?». E io, alzando la cresta e tirando in fuori il petto: «No, no, ci collaboro già da un anno e mezzo».
Però Big Luciano è in ritardo, c’è solo il suo portavoce (che mi dicono ex portavoce di Ramazzotti), che comincia già a vendere la fuffa del suo cliente. Finalmente arriva, ci saluta, si concede a qualche domanda, poi tutti a mangiare. E io mi metto in disparte su un tavolino, tiro fuori il mio mini-pc, scrivo il pezzo, chiamo in redazione e lo detto. E mi sento un figo. Poi torno nella sala dove si cena, in tempo anche per il secondo. Al tavolo ci stanno seduti dei pezzi grossi, come un tipo, amico di Luciano, che fa lo sborone e a un certo punto dice: «Già, come quando Paolo Rossi è stato squalificato per le scommesse. Aspetta che lo chiamo!» e tira fuori il cellulare, fa un numero (non mi è dato sapere se quello di Paolo Rossi o del servizio informazioni sul traffico), ma non risponde nessuno. Disdetta.
Poi ci trasferiamo tutti in municipio. La folla è stipata, molta gente è costretta a stare fuori e ci vede arrivare da lontano. Sembriamo il Presidente degli Stati Uniti circondato da tutti i suoi collaboratori, che aspettano solo che lui dica qualcosa per appuntarsela. Anzi no, forse come paragone ci sta di più quello con un boss e i suoi scagnozzi.
La folla è stipata, dicevo, ma i posti davanti sono liberi per la stampa. E io passo, mi ci siedo, e mi sento ancora di più un figo. Dopodiché per circa un’ora e mezza il Moggi ci vende la sua fuffa, dicendo che è un perseguitato, che le intercettazioni sono chiacchiere da bar, che qualcuno ce l’ha con lui ma lui non ha mai fatto male a nessuno, che è tutta una trappola ordita da Moratti. E il pubblico, presumo al 99% di fede bianconera, lì ad annuire, come se stesse pensando «Cazzo, è vero. Ci hanno inculato, a noi della Juve!». Io faccio finta di niente, prendo appunti e, visto che gli sto a quattro metri, cerco di sorridere alle sue battute («Gli arbitri ricevevano 40 telefonate prima della partita. Non so da chi, io non chiamavo!»). Le domande del pubblico mi confermano che gli innocentisti sono davvero tanti. Alla fine fa gli auguri e si raccomanda di regalare una copia del suo libro per Natale. E tutti vanno a farsi autografare la propria copia o a farsi una foto insieme a Lucianone. E io devo fare a gomitate per riuscire ad uscire. In macchina dò una ricontrollata alle pagine di appunti che ho preso, le riorganizzo, poi parto. E nella buia strada che mi riconduce verso casa canto: «E se qualcuno ci ostacola, ce lo diciamo alla Cupola...».

ps. per chi volesse (mah!) ho anche un file audio della conferenza, un’ora e quaranta per 47 mega di spazio. Sabato comunque metterò i link per chi vuole leggersi gli articoli.

martedì 18 dicembre 2007

Capitolo 05 - Weekend calcistico #2

Ecco la seconda parte, che so molto attesa.
Subito dopo aver visto la finale del Mondiale per Club, dunque, sono partito per andare a seguire la quattordicesima giornata del campionato di Prima Categoria. Più o meno lo stesso prestigio.

Bollettino medico: il capitano dei padroni di casa si è rotto un dito della mano in seguito a un pestone di un avversario. Io invece ne ho perse ben quattro per congelamento. Che freddo!!!
Per fortuna, a rendere più sopportabile la mia sofferenza, avevo seduto vicino un arzillo vecchietto e tutto il suo alone di simpatia. Una simpatia che sapeva un po’ di sigaretta e vin brulé, ma sempre simpatia.
Quando l’omino ha visto che prendevo appunti, ha pensato bene che fosse suo compito darmi una mano. E così, ad ogni azione pericolosa, prima si lasciava andare a un paio di imprecazioni, poi si girava verso di me e, con fare di chi la sa lunga, mi diceva: «Scrivi: “Quasi gol”!».
Nell’intervallo poi i genitori di due calciatori cominciavano a discutere su chi dei loro figli fosse responsabile del gol subito. E lui subito interveniva da paciere: «Dai, dai, non litigate per queste cose qua!». E poi, a me: «Non scrivere mica che stanno litigando, sai!».
Ma non aveva buoni consigli solo per me, bensì per tutti. A cominciare da «CAVA IL SIE’!!!!!» (che in italiano starebbe per «togli il 6»), fino ad arrivare, durante un’anonima azione di centrocampo, a questo esilarante dialogo con le altre 10-12 persone presenti in tribuna, per voi simultaneamente tradotto:
Vecchietto: «ARBITROOOOO!!!!!»
Pubblico: «Cosa? Che c’è adesso?»
Vecchietto (esitante): «Eh, richiamo la sua attenzione...»
Pubblico: «E perché?»
Vecchietto (ormai in evidente imbarazzo): «Per vedere se è attento!»
(e io lì, nonostante le dita senza più circolazione, a segnarmi il dialogo per il mio blog)
Infine, dopo il triplice fischio dell’arbitro, richiamava l’attenzione di uno dei giocatori della sua squadra e a tutta voce si raccomandava: «Salutami tua nonna!!!».

Un vecchietto che valeva da solo il prezzo del biglietto. Che però non ho pagato, essendo della stampa. E per fortuna, sono 7 porchi euro. Eccheccavolo!

lunedì 17 dicembre 2007

Capitolo 04 - Weekend calcistico #1

Questo fine settimana ho assistito a due partite di calcio, per importanza molto simili: la finale del Mondiale per Club e la quattordicesima giornata di Prima Categoria. E ne ho ricavato un sacco di aneddoti che mi appropinquo a condividere. Dividerò però il mio racconto in due post, intanto perché sennò viene troppo lungo, e poi perché così ho già risolto il problema di cosa scrivere la prossima volta...

Milan - Boca Juniors 4-2
Di nuovo un grazie all’invenzione della tv in streaming. E grazie anche alla linea telefonica, che per una volta ha fatto il suo dovere. Oh, e grazie anche a Pippo, Sandro e Ricky (ma senti che pappa e ciccia che sono). Sheva mi manchi.
Ma quello su cui vorrei concentrarmi è il commento. Ho visto la partita su un canale giapponese: e i telecronisti sono dei fighi assurdi!
Tanto per cominciare, bellissimo come pronunciano “Mardini” invece di “Maldini”.
Inoltre durante la partita si raccontano le barzellette! Uno dei due comincia a parlare; e parla, parla, e l’altro a dire ogni tanto «Eh...». E poi a un certo punto entrambi scoppiano a ridere!! E io, che non capisco un tubo, a ridere con loro. Perlomeno per la simpatia.
Non solo, ridono ogni volta che uno sbaglia un passaggio (e poi dicono qualcosa che credo di intuire, dalle mie scarse conoscenze di giapponese, possa voler dire «Bravo mona!»).
Per non parlare delle grasse, grassissime risate che si sono fatti all’autogol di Ambrosini.
Infine, dopo il gol del Boca per il 4-2, ho sentito distintamente, in un italiano con marcatissima inflessione giapponese, un «Troppo tardi, non si preoccupi!». E giù a ridere!
Davvero, sembrava che commentassero Takeshi’s Castle! (o Mai dire Banzai che dir si voglia).
Che bella esperienza.

Appuntamento a domani per la seconda parte!

sabato 15 dicembre 2007

Capitolo 03 - Nightmare before Christmas

Ieri sera devo aver mangiato pesante. Perché stanotte ho fatto un sogno che mi ha inquietato alquanto.

Tanto per cominciare era strutturato a matrioska: sognavo di sognare.
Il sogno che stavo sognando (mi rendo conto che scrivere questo post in una maniera comprensibile sarà un'impresa impossibile, perciò ci rinuncio in partenza) era diviso in 4 parti, sognate in ordine sparso. Dopodiché mi svegliavo (ma in realtà dormivo ancora, rientravo solo nel sogno del livello superiore, chiaro no?) e mi dicevo: “Cacchio, che sogno. Devo scrivermelo!”. Ma il mio obiettivo non era metterlo sul blog, bensì farne un libro! E così mi rimettevo a sognare e lo risognavo tutto quanto, stavolta con le 4 parti in ordine cronologico. È successo sul serio, ho rivisto di nuovo quello che avevo già sognato.
Purtroppo nel momento in cui mi sono svegliato (stavolta sul serio) ho dimenticato istantaneamente 3 delle 4 parti, e ovviamente ci sono rimasto molto male (progetto del libro naufragato). Però una parte è ancora conservata nella mia memoria, e ora ve la espongo (sì, certo, tutta questa era solo una premessa, che credevate?).

Dunque, questa parte era molto in stile Alien 3, ambientata in corridoi bui e carica di tensione. Due coppie (uomo-donna vs. uomo-donna) in lotta tra loro per la sopravvivenza, armate di fucili futuristici e impegnate a nascondersi ma contemporaneamente a trovare gli avversari. La particolarità è che in una di queste coppie l’uomo era Alessandro Cattelan (sì, il cretinetto di Mtv), e nell’altra la donna era la Santarelli (sì, la nuova bb: blonde bitch). Ebbene, la Santarelli scova la componente femminile della squadra avversaria (che non ho visto in volto; sarà stata magari Victoria Cabello?) e con fredda lucidità le spara alle spalle, uccidendola. Arriva quindi il Cattelan, che con orrore scopre la morte della sua compagna. Terrorizzato e sull’orlo di una crisi di nervi, punta la pistola alla testa della Santarelli, che è ancora voltata verso la sua vittima. La blonde bitch si gira quindi verso il biondo cretinetto, e lo fissa con lo sguardo da pazza e un sorrisetto di sfida. Il povero Cattelan, ormai fuori di sè, piange e urla “L’hai uccisa, cazzo! Cazzo!”, tenendole sempre la pistola contro la fronte. Lei, ancora con quel sorriso bastardo (che, diciamolo, le appartiene anche nella realtà, non ho inventato nulla), lo provoca: “Dai, spara se ne hai il coraggio...”. Lui, ormai fuori del tutto, tremante e tutto sudato, emette qualche urlo soffocato, dopodiché si rivolge l’arma alla tempia e fa fuoco. La blonde bitch lo guarda compiaciuta cadere a terra in un lago di sangue, poi si volta e se ne va sculettando.

E il bello è che ho realizzato mezz’ora fa che quei due conducono insieme TRL su Mtv, che peraltro non ricordo di aver mai visto da quando c’è anche lei. Mistico.

giovedì 13 dicembre 2007

Capitolo 02 - E se lo intitolassi semplicemente "Capitolo 02"?

Quarto giorno di vita del blog, terzo post. E ho già l’impressione che andrà tutto in vacca. Mah...
Grazie a tutti (e 4) per i copiosi commenti e visite, sono commosso!

Oggi è una settimana che ho chiuso, forse per sempre, la mia vita da studente. Quando mi chiedono "Cosa fai?" non posso più dire "Studio" (cosa che comunque serviva a poco, quando la risposta successiva era "No, no, intendo cosa fai nel mio camerino mentre mi cambio?").
In ogni caso, comincio a preoccuparmi.
Perché se nel weekend ho lavorato e poi per un paio di giorni ho avuto cose arretrate da sistemare, ieri è stata la prima giornata di svacco totale. E ha avuto un retrogusto molto sgradevole.
Volevo prendermi almeno un dicembre di riposo assoluto, e invece dopo un solo, squallido giorno, sono già in crisi. Ho sempre quella fastidiosa sensazione di stare sprecando il mio tempo... Il risultato è che non faccio nulla e non mi godo neppure il mio fare nulla. Che schifo!
Devo decidermi a riprendere in mano quel progetto del libro... E a smettere di intrufolarmi nei camerini.

ps. Avrei voluto dedicare il post alla strabiliante invenzione, che praticamente ho scoperto stamattina, della tv in streaming (grande Seedorf!!). Ma la mia stamaledetta linea, che da un paio di giorni cade circa ogni 47 secondi, mi ha indisposto.

martedì 11 dicembre 2007

Capitolo 01 - Mio nonno

Il primo vero post di questo blog va in dedica a mio nonno. Lo merita.

- Perché quando ci vediamo mi fa sempre le stesse domande ("Come va con le pollastrelle?", "Ma tu di cos'è che scrivi adesso?", "Perché non vieni mai in piazza?").
- Perché ha deciso di disinteressarsi al calcio ("E' tutto un magna magna!") proprio quando la sua squadra, l'Inter, tornava a vincere dopo anni.
- Perché quando vado a trovarlo per invitarlo alla mia laurea, lui decide che deve offrirmi da bere. E ad ogni persona che incontriamo sul nostro cammino dice: "Questo è mio nipote. E' venuto a invitarmi perché si laurea in...?". E io: "Scienze della comunicazione".
- Perché quando torno a trovarlo per mostrargli le foto della festa di laurea trovo vicino al telefono un cartoncino 8x5 con su scritto "SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE".
- Ma soprattutto per la migliore perla del suddetto giorno di laurea. Questo il suo dialogo con mia sorella, che teneva in mano la mia attestazione:
Nonno: "Allora, fammi vedere, cos’è questo?"
Sorella: "Qua c'è il voto: 103 su 110"

Nonno: "Sì, sì, beh, tu lascia stare il 103, guarda il 110!!"

Grande.

lunedì 10 dicembre 2007

Cavolo, trovare i titoli sarà la cosa più dura...

Eccolo qui, il blog del Kenny!
So che voi tre o quattro lo aspettavate con ansia, e ora è qui. Diverse cose sono ancora under construction, ma ci lavorerò. Credo.
Questo blog nasce perché... beh... non c’è un perché. Quel che è certo è che qui non si tratteranno argomenti seri. Quando ho cercato in rete qualche consiglio su come si fa un blog ho trovato questo: “Non voglio dire che bisogna essere necessariamente dei grandi scrittori per aprire un blog. Però bisogna avere qualcosa da raccontare, questo sì”. Beh, mi sa che allora andrà male.
Non aspettatevi niente di diverso da fatti miei e cagate varie. D’altra parte i miei unici precedenti sono La(compianta)Spammeria e LaFufferia. I blog da cui traggo maggiormente ispirazione invece sono DoppioWhiskey e The Three Beats. È un complimento, eh, cari autori dei sovraeccitati blog!
Il nome KennyTime nasce in un momento di scarsa lucidità, e si ispira ad “HomerTime” (che si ispirava a sua volta ad “HammerTime”). Non ho mai avuto sufficiente voglia per mettermi a pensarne un altro.
Gli aggiornamenti probabilmente non saranno frequenti né costanti, e questo blog rimarrà in vita finché non mi stancherò, come purtroppo spesso mi succede. Speriamo il più tardi possibile!

Lungo come primo post? Beh, da piccolo sono stato morso dall’insetto della scrittura, poi si è infilato sotto pelle e ha depositato le uova nel mio cuore. Ora quelle uova si stanno schiudendo, è meraviglioso!