mercoledì 27 febbraio 2008

Capitolo 37 - Zeroes

È bello constatare che al mondo c'è così tanta creatività. Un po' meno bello pensare che passo il mio tempo ad apprezzare la creatività altrui invece di creare qualcosa di mio.
Ora gustatevi questo gustosissimo trailer di Zeroes, parodia ormai più celebre del già celebre Heroes, e poi fatemi sapere se volete unirvi a me per realizzare qualcosa di altrettanto grandioso.
Because... together we can change the world.



Chapter One

Chapter two

Chapter Three

Chapter four

martedì 26 febbraio 2008

Capitolo 36 - E alla fine arriva la sospensione. C.v.d.

Ricordate How I met your mother? La sitcom che vi avevo consigliato qui?

E ricordate che l'avevano chiamata E alla fine arriva mamma e dicevo che avrebbe nuociuto agli ascolti?

Beh, spero non abbiate ascoltato il mio consiglio di guardarla, perché sennò preparatevi a smadonnare.

Italia1 infatti la sospende, da lunedì prossimo a quell'ora andrà in onda La vita secondo Jim. L'idea era quella di trasmettere le prime due stagioni, e invece la programmazione si fermerà all'episodio 15 della prima stagione (bastavano altri 7 giorni per concluderla).

Naturalmente possiamo solo provare a ipotizzare le cause, visto che Italia1 come al solito di certo non darà alcuna spiegazione.
Secondo me qualcuno gliel'aveva detto che il prodotto valeva, e quindi si aspettavano buoni ascolti. Ma poi l'hanno collocato a quell'ora, dove vanno tutte le altre sitcom di mediocre qualità, e gli hanno dato un titolo che fa scappare gli spettatori. Per cui bassi ascolti (5-6% di share, ignoro onestamente quanto facesse la cosa che andava in onda prima) e sospensione.

E il bello è che continuano a dirci che i telefilm sono la nuova frontiera della televisione, che è su quelli che bisogna puntare... però poi ne sospendono almeno un paio al mese, e li mettono nello sgabuzzino per poi ritirarli fuori chissà quando, chissà a che ora della notte.

E il traffico peer-to-peer è ancora considerato illegale.

Ma per favore...

lunedì 25 febbraio 2008

Capitolo 35 - Post inutile

Metto subito le cose in chiaro, questo post è piuttosto inutile. È solo l’unione di tante piccole cose che volevo dire, ma nessuna era degna di un post a sé stante. Per cui metto tutto insieme. Una specie di polpettone, diciamo.

Sabato sera sono stato a una partita un po’ più lontano del solito, perché il mio collega aveva una gara più importante da seguire. Bella esperienza, perché su questo campo c’è perfino la tribuna stampa! In realtà c’ero già stato due volte, ma nessuno, caro collega, mi aveva avvertito che c'era la tribuna stampa ed io ero andato come un pirla sugli spalti in mezzo ai plebei, da dove non potevo vedere la zona-giornalisti. Che poi sono solo tre banchetti messi insieme, nei quali c’eravamo io, il mio collega della testata rivale, un paio di dirigenti e gli addetti alle statistiche. Però bello, con una cartellina per ciascuno contenente formazioni e cose utili, e soprattutto un bel piattino di caramelle da cui attingere con voluttuosità. E poi parliamone di questi addetti alle statistiche: a parte che a fine partita ti danno un foglio dove c’è scritto tutto di tutto, e ci vuole un’ora solo per studiarlo. E poi questi fanno il play-by-play su internet in diretta (cioè descrivono la partita canestro per canestro). E con orgoglio dicono che sono solo 5 le società di C1 in tutta Italia che lo fanno. Poi, chi il sabato sera stia a casa a seguire una partita di C1 su internet, non si sa.

Al ritorno nebbia, quanta nebbia. Cosa si fa quando c’è tanta nebbia? Si cerca di tenere la scia dei fari della macchina che ti precede (sperando che non vada in un fosso), e si mantengono le distanze di sicurezza. Bene, davanti non avevo mai nessuno (ogni volta che raggiungevo qualcuno questo cambiava strada), e dietro avevo un idiota che sembrava sempre sul punto di superarmi ma non lo faceva mai. Che fastidio.

Poi, siccome la strada era lunga, per passare il tempo ho sentito un po’ di radio. Ma a quell’ora, chissà perché, fanno sempre musica melodica anni ’60 oppure techno di ultima generazione, che un operaio che batte sui tubi fa lo stesso effetto.
Allora ho ascoltato la rubrica di domande e risposte sul campionato di calcio, con ospite Marco Tardelli. La Juve aveva appena perso (un po’ derubata dall’arbitro), e si sono susseguite telefonate esilaranti. Tra cui un tizio che dice: «Io propongo ai dirigenti della Juve di ritirare la squadra dal campionato, perché ci stanno massacrando. Ci uccidono, a noi tifosi, che non abbiamo fatto niente per meritarlo. Io dico che neppure Gesù Cristo in croce l’hanno fatto soffrire così tanto!!». Ah ah! Perfino Tardelli, accusato di "juventinità" dall’ascoltatore precedente, gli ha risposto con un «Eh, ma lei è blasfemo!». Che ridere.

Infine, la nota più interessante del post: solo oggi ho capito perché mi pareva di conoscere già "Gargaroz"! «Carciofon! Contro il logorio della vita moderna!!!». Sì, ci sono arrivato adesso.

venerdì 22 febbraio 2008

Capitolo 34 - Il film di Dragonball

Dunque è realtà, la 20th Century Fox produrrà un film live-action di DragonBall. Sì, lo so, la notizia ormai è già vecchia. Ma quando è uscita io mica ce l’avevo un blog. E poi che cazzo, decido io cosa scrivere!

Chiunque abbia sentito questa news ha subito pensato a una sola parola: cagata.
Perché diciamolo, c’è già stato un tentativo (giapponese, anni 80, budget ridicolo), ma era talmente brutto... da sembrare quasi bello. Vedere per credere:



Recentemente è trapelata qualche indiscrezione sulla trama, e la parola "cagata" continua a risuonare forte: "Goku frequenta la scuola e, al pari di Peter Parker, è preso in giro dai compagni che praticamente non lo considerano. Nonno Gohan viene ucciso dal malvagio Lord Piccolo, e ormai in fin di vita racconta al giovane nipote delle famose sette sfere del drago chiedendogli di trovarle e di vendicarlo."
Fermi tutti: Goku che va a scuola?! È come se Lamù facesse la chirichetta! E poi sappiamo tutti (sì, dai, tutti) che il nonno di Goku viene ucciso involontariamente da Goku stesso, anni e anni prima che Piccolo faccia capolino nella mente dell’autore Toriyama. Bah...

Ma passiamo al cast!
Il protagonista sarà Justin Chatwin (il figliuolo di Tommaso Scientology Cruise ne La Guerra dei Mondi)...


...Bulma avrà il volto di Emmy Rossum (Poseidon)...


...il maestro Muten quello di Yun-Fat Chow...


...mentre il Grande Mago Piccolo (e non "Lord"!) sarà interpretato da James Marsters, Spike nel Buffyverse.


E fin qui sono quelli veri. Poi, se posso permettermi di dare qualche suggerimento, io vedrei bene questi accostamenti:

Cameron Diaz - 18:


Martin Klebba - Crilin:


Ben Stiller - Mr Satan:


Jack Black – Yajirobei:


Ah, dimenticavo, per il finale si parla di un cameo a sorpresa di Maurizio Costanzo nella parte di Majin Bu, con la sua mitica battuta «Mmmh, e mo' te magno!». Spettacolo!

mercoledì 20 febbraio 2008

Capitolo 33 - Gli anni di Cristo

Domanda: ma quanto è sgnacchera Sophia Bush?!?



Lo so io: tanto. Al punto da guadagnarsi il ruolo di desktop del mio pc.

(per gli interessati: foto tratta dal film The Hitcher, remake del film dell'86 e in uscita in Italia il prossimo maggio; io ci sarò.)

Update: Qui potete trovare l'immagine full size, più un sacco di altre. Enjoy, boyz!

lunedì 18 febbraio 2008

Capitolo 32 - Che poi è il numero che Shaq vestirà a Phoenix

Eccomi qui, so molto atteso, con le mie personalissime note sull'All-Star Game 2008. Tiè, beccàtevele!

- sarà pure vero che questo tipo di gara spesso ha poco a che fare con le partite vere, ma se si entra negli ultimi 8 minuti col risultato in bilico allora non avrete una partita vera, avrete la partita migliore che possiate mai immaginare.

- per dirla alla Federico Buffa: «Oh, Chris Paul: bene.»
Questo ragazzo diviene internazionalmente famoso nel 2002, a soli 17 anni, per una partita di liceo. Il nonno, a cui era legatissimo, viene ucciso a 61 anni durante una rapina. La gara seguente, Chris va in campo e ne mette 61. Subisce anche fallo sull’ultimo canestro, ma in lunetta sbaglia di proposito il tiro libero aggiuntivo; dopodiché torna in panchina in lacrime, rinunciando al record statale di punti (67), ampiamente alla portata.
Più o meno sei anni dopo il Paul mi è all’All-Star Game, dove con 16 punti e 14 assist guida la pattuglia dell’Ovest. Per quel titolo di MVP a fine stagione ne riparliamo, eh...

- molti, molti complimenti all’ideatore delle maglie bi-color (bianche davanti e oro dietro per una squadra, blu davanti e bianche dietro per l’altra). Non vedevo un casino simile da quando i Phoenix Suns affrontarono una trasferta in casa dei Lakers (gialli) e pensarono bene di andar giù vestiti di arancione...

- se il solito "espertone NBA" vi dice che ormai alla gara di schiacciate si è già visto tutto quello che si poteva vedere, beh, mandatelo gentilmente a quel paese. Con tanti saluti da Dwight Superman Howard.



venerdì 15 febbraio 2008

Capitolo 31 - Perché gli Elii fanno sempre centro

È finalmente in uscita il nuovo disco di Elio e le storie tese, dall'azzeccato titolo Studentessi. Astuta mossa commerciale, peraltro, farlo uscire la settimana in cui conducono il DopoFestival di Sanremo. Anzi, come ha detto Elio, "il PreFestival del giorno dopo".
Album anticipato dal singolo Parco Sempione, già nelle radio da qualche giorno. Perché mi piacciono tanto gli Eelst (tanto quasi quanto mi piacciono gli acronimi?)? Perché non sono come quegli artisti italiani che parlano sempre delle stesse cose ("Ti amo ecco, ti amo ecco", detto due volte per fare la rima). Loro costruiscono capolavori partendo da basi di quotidianità: come dimenticare, tanto per fare un esempio, la mitica Cani e padroni di cani? ("Cani e padroni di cani / posso stringervi le mani molto forte / in uno strumento di tortura e di morte? / Perché ho appena pestato una merda di cane / che ora è un tutt'uno con le righine delle suole delle mie scarpe sportive nuove")
Bene, stavolta gli Elii hanno dedicato la canzone ai suonatori di bonghi che infestano i parchi italiani. Ma non solo, in chiusura di canzone si fa riferimento all'abbattimento del Bosco di Gioia nel milanese, al quale Rocco Tanica si era opposto raccogliendo più di 16mila firme e facendo uno sciopero della fame. Mai fare incazzare Rocco Tanica.

È uscito pure il video, e come al solito è un mini-capolavoro anche questo (parodia di The Ring). Se non l'avete visto, eccolo qui. Di seguito riporto il testo della canzone, che va letto con attenzione per essere apprezzato fino in fondo.



Parco Sempione
Verde e marrone
dentro la mia città
metto su il vibro
leggo un bel libro
cerco un po’ di relax
All’improvviso
senza preavviso
si sente un pim pam pum
un fricchettone
forse drogato
suona e non smette più (bonghi)
Questo fatto mi turba
perchè suona di merda
non ha il senso del ritmo
e non leggo più il libro
quasi quasi mi alzo
vado a chiedergli perchè
ha deciso che, cazzo,
proprio oggi
niente lo fermerà.

«Piantala con sti bonghi
non siamo mica in Africa
porti i capelli lunghi
ma devi fare pratica
sei sempre fuori tempo
così mi uccidi l’Africa
che avrà pure tanti problemi
ma di sicuro non quello del ritmo»

Dai barbon, cerca de sunà méj
Che son dree a fà ballà i pee
Anca se gh’hoo vottant’ann
Voo giò in ballera con la mia miee
Ohè che dò ball
Te me s’ceppet l’oreggia
Ti, i to sciavatt e i bonghi

«Caro signore
sa che le dico
questa è la libertà
sono drogato
suono sbagliato
anche se a lei non va
non vado a tempo
lo so da tempo
non è una novità
io me ne fotto
cucco di brutto
grazie al mio pim pum pam» (bonghi)
Questa cosa mi turba
e mi sento di merda
quasi quasi mi siedo
ed ascolto un po’ meglio
forse forse mi sbaglio
forse ho preso un abbaglio
forse forse un bel cazzo
fai cagare
questa è la verità

Ora ti sfondo i bonghi
per vendicare l’Africa
quella che cucinava
l’esploratore in pentola
Ti vesti come un rasta,
ma questo no, non basta
sarai pure senza problemi
ma di sicuro c’hai quello del ritmo

Ohè
Te tiri ona pèsciada in del cul
Và a ciappà i ratt
Che pòdet vend domà el to ciccolatt

Ecco spiegato
cosa succede
in tutte le città
Io suono i bonghi
tu me li sfondi
di questo passo
dove si finirà?
Ecco perché qualcuno
pensa che sia più pratico
radere al suolo un bosco
considerato inutile
roba di questo tipo
non si è mai vista in Africa
che avrà pure tanti problemi
ma di sicuro non quello dei boschi

Vorrei suonare i bonghi
come se fossi in Africa
sotto la quercia nana
in zona Porta Genova
sedicimila firme
niente cibo per Rocco Tanica
ma quel bosco l’hanno rasato
mentre la gente era via per il ponte

Se ne sono sbattuti il cazzo
ora tirano su un palazzo
han distrutto il bosco di Gioia
questi grandissimi figli di troia!

giovedì 14 febbraio 2008

Capitolo 30 - Cazzo



E lo dico da spettatore di calcio, non certo da tifoso del Milan.
Cazzo.
Torna presto, Ronie.

lunedì 11 febbraio 2008

Capitolo 29 - Gianmarco Pozzecco

Post di oggi dedicato alla Mosca Atomica, alias Gianmarco Pozzecco.

Friulano classe ’72, nella sua lunga carriera il Poz delizia diverse platee: Udine, Livorno, Varese, Bologna (sponda Fortitudo), Khimky (Russia), Capo d’Orlando.
Ma il Poz non è uno normale: è uno di quei giocatori che infiammano i tifosi, indipendentemente dalla squadra in cui giocano. Uno che sa prendersi in giro («La Mosca Atomica? Vorrete dire la Merda Atomica!»). Uno che trasforma ogni intervista in uno show. Perché è chiaramente uno showman prestato al basket. Forse i meno "baskettofili" di voi lo ricorderanno, tra l'altro, per aver condotto nel 2000/01 il programma Candid Camera Show a fianco di Samantha De Grenet.
Tra i suoi momenti indimenticabili certamente lo scudetto con Varese nel 1999 (conquistato contro la mia Treviso, ma dopo tutti questi anni posso anche perdonarglielo) e l’argento olimpico con la Nazionale ad Atene ’04.

Ho letto di recente, sulla Gazzetta, una bella intervista alla madre, e ho pensato fosse interessante riportarne qualche stralcio:
«A meno di un anno Gianmarco evade dal lettino scendendo un piano di scale a gattoni, a due mi espone a figure terribili in tram perché grida "quella signora ha i baffi" indicando la poveretta, a tre mi costa la multa per non avergli pagato il biglietto sul bus, il cui controllore lo trova alto un metro esatto. Tornati a casa lo piazzo contro lo stipite che usiamo per le misure: 98 centimetri. "Ma in autobus ero sulle punte dei piedi" dice trionfante. Da ragazzino la frase che gli sento dire più spesso è "ti giuro che stavolta non è colpa mia". L’altra, quando minaccio di fargli saltare l’allenamento se non finisce i compiti, è "telefono a Franco"... Per lui non siamo mai stati papà e mamma, ma Franco e Lalla. Tranne quando ha scoperto che il mio nome da ragazza era Laura Boedan. Cominciò a chiamarmi così cento volte al giorno, "Laura Boedan, sono pronti gli spaghetti?", "Laura Boedan, hai lavato la mia tuta?", "Gianluca, hai visto Laura Boedan?". Ho dovuto intimargli di tornare al Lalla. Crescerlo è stata la fatica più bella che possa augurare a ogni madre, i problemi sono sempre andati a braccetto con le soddisfazioni. Ma fatica lo sottolinei, eh... Ho sempre pensato che sarebbe diventato un campione, fin dal minibasket le cose gli venivano troppo facili. Il problema era convincerlo a giocare con gli altri. Se dava un assist e il compagno sbagliava, altri palloni se li sognava. Io lo rimproveravo. Era imbarazzante, le madri dei suoi amichetti mi squadravano furenti. E lui "guarda che a portare su la palla ci si stanca, perché buttarla via?".
La sera del debutto in serie A era ospite con la squadra in tv. Mi chiama per segnalare la capigliatura 'creativa' scelta per l’occasione: a me le sue mattane piacciono, abbiamo lo stesso carattere, ma a Franco non dico niente, è più tradizionalista. Quando la telecamera inquadra il cranio quasi rasato, con i pochi capelli superstiti che disegnano un variopinto POZ, lui esplode "adesso tutta Italia ha visto quella testa...". Una notte squilla il telefono di casa, accendo la luce e vedo che sono le 3 e mezza. Pronto... "Mamma, sveglia tutti e metti il viva voce!". Ma Gianmarco, cos’è successo, hai visto che ore sono? "Il viva voce!". Due minuti dopo siamo radunati, io, suo padre e suo fratello. "Ci siete tutti? Tenetevi forte: Messina mi ha convocato in na-zio-na-le!"».
Racconta il padre: «Una volta Charly mi ha raccontato la riunione prepartita della finale scudetto di Varese. Lui spiegava, Gianmarco tirava palline di carta a De Pol, che slacciava le stringhe a Meneghin, che infastidiva non so come Zanus Fortes. Charly pensò di interrompere, ma decise di far finta di niente. Andarono in campo, giocarono nel modo richiesto, e vinsero il titolo».

Grande, il Poz.

Chiudo con un suo aforisma: «Un consiglio a un giovane giocatore di basket? Fai tutto quello che non ho fatto io e vedrai che andrà tutto bene».


Poz, ma ti devi proprio ritirare a fine stagione? Un altro annetto, dai...

martedì 5 febbraio 2008

Capitolo 27 - E alla fine arriva... Mediaset. Mortacci loro.

Ovvero: come la tv italiana valorizza i prodotti che compra.

Allora, c’è questa sitcom, già arrivata negli Usa alla terza stagione, che sbarca finalmente anche in Italia.
Non sono il primo fan delle sitcom: ho amato Friends in maniera quasi viscerale, ma negli ultimi anni è innegabile che il genere sia andato un po’ in declino dal punto di vista qualitativo. Ma questa è una felice eccezione.
Negli Stati Uniti, infatti, molti lo hanno definito proprio "il nuovo Friends". Il confronto nasce spontaneo: la storia è quella di cinque di amici sulla trentina che vivono a New York. Ci sono il protagonista principale, Ted, la coppia Marshall-Lilly, la bella Robin e l’irresistibile Barney.
La particolarità è che il telefilm in pratica è tutto in flashback: all’inizio infatti siamo nel 2030, e la voce fuori campo del protagonista racconta ai suoi due figli la storia di come ha conosciuto la loro madre. Da qui il titolo: How I met your mother.

Bene. Anzi, male. Perché poi c’è questa azienda, tale Mediaset, che acquista la suddetta serie. E all’inizio pare darle la giusta importanza: «Andrà in onda su Canale 5!», annuncia trionfante. Poi i piani cambiano. Vabbè, andrà su Italia1, poco male. All’inizio del 2007? Così tardi? Vabbè, aspetteremo. Come? Rinviata? Mmmh, ce la fanno sudare. Quest’estate niente, no? Okay. Cosa, a Natale 2007? Bah, almeno sarà fuori dal periodo di garanzia e non lo sospenderanno. Ehi, siamo a Natale, dov’è andata How I met your mother? Chi lo sa!
Poi, finalmente, nel febbraio 2008 lo show vede la luce. Come ho conosciuto vostra madre, ci avevano detto. Ah, l’hanno tradotto? Potevano lasciarlo com’era! Vabbè.
Invece no. Nel momento della luce, ci annunciano che «Da lunedì 11 febbraio alle 19, sbarca su italia1 una nuova divertentissima serie: E alla fine arriva mamma!».

...

Ma? Ma? Non bastano le risate finte e un doppiaggio che annacqua le battute? Ora ci becchiamo pure un titolo del genere??
Dite la verità: a scatola chiusa, la guardereste una sitcom dal titolo E alla fine arriva mamma!?
Pensereste al nuovo Friends? Io dico di no.

Il punto, comunque, è che il prodotto vale. In lingua originale sarebbe meglio, ma in mancanza sarò temerario, ve lo consiglio anche in italiano. Nonostante Mediaset.

lunedì 4 febbraio 2008

Capitolo 26 - Note sul Super Bowl XLII

- Partita inguardabile per tre quarti, davvero entusiasmante nell’ultimo. Bravo bravo Eli.

- Mai, mai avrei puntato il mio dollaro sui Giants. Mai.

- Tom Brady è davvero così forte? Preciso che sulla mia opinione di lui non incide per nulla questa partita, ma credo che sia molto esagerato definirlo il più grande quarterback della storia, come qualcuno ha fatto; io comunque continuo a preferirgli Peyton Manning.

- Un plauso a Paolo Leopizzi che, dopo solo un paio d’ore di telecronaca notturna, commentava così un’immagine dagli spalti del viso di Pamela Anderson: «Ah, Pamela Anderson!! Beh, questa è un’inquadratura che non le rende certo giustizia!»

- Come ha fatto Gisele Bündchen a passare da Leonardo Di Caprio al suddetto Tom Brady, del quale Di Caprio sembra una copia in miniatura? Vabbè che dopo la storia tra Dirk Nowitzki (2.11) e Geri Halliwell (1.57) non mi stupisco più di nulla...

- Ma soprattutto: Alicia Keys ha sempre avuto questa forma?

domenica 3 febbraio 2008

Capitolo 25 - PATOlicious!!!


Ma se quando Ronaldo era giovane chiamavano la sua fidanzata Ronaldinha, la fidanzata di Pato possiamo chiamarla Patonza?

Capitolo 24 - D'oh

Giunse alfine il giorno in cui anch'io mi ammalai.

E tra circa due ore esco per andare a seguire non una ma due partite di calcio, al freddo e al gelo.
E domani non ho neppure una scuola da saltare!!

venerdì 1 febbraio 2008

Capitolo 23 - Film del mese: Pulse

Contrariamente alle previsioni, questa rubrica ritorna, e per di più con tempi giusti (l'unico precedente infatti risale più o meno a un mese fa).

Oggi vi voglio parlare di Pulse (pronuncia ['pulse], o almeno a me piace pronunciarlo così), opera prima del regista Jim Sonzero, che va a inserirsi nel filone dei remake americani di film horror giapponesi.

Che dire? Potrei definire questo film con due parole: che schifo!
No, dai, in realtà ne ho visti di peggio (qualcuno ha detto They – Incubi dal mondo delle ombre o Boogeyman?). Però non sono esattamente un appassionato del genere, che mi pare ormai abbia detto un po’ tutto quello che c’era da dire.
E poi, onestamente, non mi ha fatto paura. Io ci ho provato: l’ho visto di sera tardi, tutti erano già andati a dormire, luci spente. Ma nulla. Sarà tutta quella violenza dei cartoni animati che mi desensibilizza?
Nota positiva il cast: tra i personaggi di contorno troviamo Ian ‘Boone’ Somerhalder, Ron ‘Sloane’ Rifkin, Rick Gonzales (dai, quel tipo che giocava a basket in Coach Carter!) e una Christina Milian che, diciamocelo, proprio schifo non fa.
Però la storia secondo me fa decisamente acqua, la trama è inverosimile (sì, inverosimile anche per un film con mostri che escono dagli angoli bui) e sviluppata in maniera piuttosto confusa, con una tensione che stenta a decollare.

Oh, se però vogliamo continuare il gioco di definire questo film con due parole, me ne vengono in mente altre due: Kristen Bell.
Esperimento:
Immaginatevi il film più brutto che avete mai visto.
Fatto?
Ora immaginatevelo con Kristen Bell protagonista.
Lo riguardereste da capo?
Se la risposta è no, allora non sono più vostro amico.