lunedì 20 ottobre 2008

Capitolo 98 - L’angolo dell’aneddotica cittadina

Mentre il Capitolo 100 è ormai sempre più alle porte e mi accingo a preparare qualcosa di spettacolare per un tale evento (e contemporaneamente mi pento di averlo preannunciato non avendo ancora alcuna idea in merito), oggi vi racconto di una meravigliosa scena avvenuta stamattina nelle strade della mia città, protagonisti io e mio nonno.

L'antefatto è che non vado mai a trovare i nonni, per cui stamattina mi sono munito di buona volontà e ho affrontato il problema. Mio nonno come al solito ha voluto offrirmi l'aperitivo (rammaricandosi ancora una volta del fatto che non bevo alcolici); una volta usciti dal bar ci avviamo sotto il portico, ed entrambi ci accorgiamo che sta venendo dalla nostra parte il monsignore, che non so bene che titolo sia. Insomma, il "don" della città.
Ora, che io sia un miscredente che non va mai in chiesa e si lamenta ogni volta che il Papa ne dice una delle sue è risaputo, la curiosità invece è che mio nonno non sopporta quel particolare uomo che riveste la carica di monsignore nella sua città.
A quel punto la scena meravigliosa: entrambi ci fermiamo, e senza esserci messi d'accordo ci ritroviamo a tergiversare in maniera maldestra ("Uh, sono le 11.40", "Eh, credevo fossero le 11.30"). Per nostra fortuna dopo pochi secondi vediamo l'uomo svoltare l'angolo, e ancora senza alcun segnale d'accordo riprendiamo la nostra strada come se non fosse successo nulla. Non so se lui si sia accorto della bellezza della cosa, io tornando a casa ho riso come uno scemo.

E la parte più bella? Quando lui è tornato a casa (l'ho saputo da mia mamma che era là) ha detto beato e di sua spontanea volontà: "Ho visto il monsignore". "Ah, sì? E cosa ti ha detto?". "Niente, mi ha semplicemente detto 'Buongiorno' e io ho risposto 'Buongiorno, monsignore'".
Che genio della menzogna!!

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